
Si va a Saorge per ritrovare autenticità! Qui è senz’altro un ritorno alle origini. Il borgo aggrappato alle falde della montagna non può lasciare indifferente. Una sosta al Monastero ti fa staccare dalla quotidianità.
Si va a Saorge per ritrovare autenticità! Qui è senz’altro un ritorno alle origini. Il borgo aggrappato alle falde della montagna non può lasciare indifferente. Una sosta al Monastero ti fa staccare dalla quotidianità.
Costruito nella viva roccia, Saorge si percorre esclusivamente a piedi. Entrandovi emana un incredibile senso di intimità e di quiete. Uno stile preservato che ti immerge in un dedalo di viuzze a gradini dall’atmosfera singolare… Le alte case aumentano quest’impressione di grandezza. I lavatoi e le fontane contribuiscono definitivamente ad immergerti in questa oasi di serenità. A fare da cornice a questo antico patrimonio troverai uno straordinario scenario naturale: l’acqua e la roccia si incontrano e costituiscono la base di un luogo atipico e incantevole dove vivere.
Antico convento francescano, il monastero di Saorge è oggi inserito nell’elenco dei beni culturali (Monumenti Nazionali). Diventato di proprietà dello Stato a metà degli anni 1960, viene trasformato in casa degli scrittori e della letteratura nel 2001. L’edificio barocco ospita oggi scrittori, traduttori, sceneggiatori o compositori nell’ambito di ritiri per scrittori, seminari o convegni.
La chiesa, oggi gioiello del barocco, inizialmente era una chiesa romanica. Al suo interno, potrai contemplare delle pale d’altare del XVII e del XVIII secolo, dei fonti battesimali e un altare maggiore del 1732, autentico e meraviglioso esemplare di intarsio in marmo. L’organo costruito in Italia fu trasportato da una nave fino a Nizza e fatto salire a Saorge in parti staccate a dorso di muli nel 1847. Da allora viene regolarmente suonato durante concerti e manifestazioni religiose. Il carillon del XIX secolo viene regolarmente suonato dal maestro campanaro del paese che aziona tastiera e pedaliera.
Sul campanile della chiesa di San Salvatore, potrai osservare un carillon molto originale le cui 4 campane furono fuse nel XIX secolo. Il maestro campanaro di Saorge suona regolarmente il cosiddetto “tirignoun de saoudge” attivando la tastiera e la pedaliera.
Al di sopra del borgo, il monastero di Saorge regala già un panorama mozzafiato. Ma sali ancora un po’ più in alto: dei sentieri escursionistici permettono di andare sempre più in alto e di abbracciare con lo sguardo ciò che storicamente viene chiamato la prigione della Val Roya: i ruderi del castello di Malmort ma anche il vallone del Bendola e il suo canyon, ossia il fiume che si snoda a fondovalle… Un sito simile a una fortezza.
Duramente colpiti dalla tempesta Alex, la Val Roya e i suoi borghi ti aspettano già da quest’estate! Gli accessi stradali e ferroviari sono stati attrezzati in modo da garantirti un’esperienza di viaggio ideale.